Brice Coniglio

briprofilo

Torino, 1977, sole in bilancia ascendente in scorpione.
Ha studiato Lettere e FIlosofia all’Università degli Studi di Torino.

Artista visivo, regista di teatro e video, fondatore di  Coniglioviola.

Direttore artistico di Kaninchen-Haus ,
dei programmi di residenza per artisti
viadellafucina e Pirate-Camp 

e dello spazio indipendente K-HOLE di Torino.

Attualmente a Berlino, impegnato nel progetto A.I.R. Connect.

A partire dall’attività di regista e direttore del collettivo Coniglioviola, fino alla recente fondazione di Kaninchen-haus artist-run-organization, la sua attività è caratterizzata da un tentativo di ridefinire la figura dell’artista attraverso strategie e programmi non convenzionali di relazione al sistema, ma anche dall’utilizzo della pratica artistica come veicolo di una fuga immaginaria dai concetti di “identità” e “professione”.
Nel 2000 fonda, insieme ad Andrea Raviola, il collettivo/marchio Coniglioviola, “bottega rinascimentale nell’era digitale”, capace di muoversi in maniera trasversale e tentacolare su progetti che spaziano dalla net.art al teatro, passando per il video, la performance e la fotografia. Tale eclettismo è il risultato di una riflessione intorno al medium digitale concepito come meta-linguaggio, a partire dalla quale Coniglioviola declina ogni progetto secondo una molteplicità di significanti. Coniglioviola utilizza l’intrinseca “fluidità” (Lev Manovich) del digitale per forzare il confine tra i generi ed ibridare tra loro forme e tecniche. La rivoluzione digitale è vissuta come strumento per riaffermare una concezione rinascimentale dell’artista e come superamento della visione “specialistica” dell’individuo (di qui il Coniglio Vitruviano del logo).

All’interno di Coniglioviola la ricerca si orienta, spesso attraverso l’arma della provocazione o dell’ironia, soprattutto verso il territorio della cultura pop-olare, intesa come luogo di produzione di miti culturali condivisi.
Tra i progetti più significativi si segnalano: l’opera net.art La meditazione di Yolanda (http://yolanda.Coniglioviola.com) (2001), primo sito web a proporre un percorso di meditazione on line; lo spettacolo teatrale-musicale Recuperate Le Vostre Radici Quadrate (2004-2006) ; l’Attacco Pirata alla Biennale di Venezia (2007), basato sull’equazione artista-pirata che caratterizzerà diversi progetti successivi; il progetto Nous deux (2007) con Unicredit&Art a Parigi, nel quale attraverso un complesso lavoro di digital body art i due artisti operano una ideale riscrittura della propria biografia; la vittoria del premio Pagine Bianche d’Autore ad Artissima 2007, la censura dell’opera Ecce Trans nella mostra Arte e Omosessualità a Milano (balzata alle cronache internazionali), i video Romantici (2007), Le vent nous porterà (2007) e Ci sarà-tributo escatologico ad Al Bano e Romina Power (2008) ed infine il concerto-spettacolo Concerto senza titolo (2009), interpretato in scena da Antonella Ruggiero, che investiga sulla collisione tra cultura pop e il tema tabù della morte.
Nel 2008, grazie a una borsa di studio conferita dalla Dena Foundation, Brice trascorre un anno di ricerca a Parigi, periodo nel quale inizia una riflessione critica sulle dinamiche legate ai programmi di residenza e mobilità per artisti.

Nel 2009 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano dedica a Coniglioviola un’antologica, dal titolo Sono un pirata/Sono un signore. L’esposizione – curata da Brice insieme a Martina Corgnati – attira oltre diecimila visitatori in soli dieci giorni: Brice figura come il più giovane artista mai invitato per una personale nella prestigiosa istituzione. Coniglioviola decide di dar forma a questo operazione in maniera autonoma, occupandosi direttamente di tutti gli aspetti e senza il supporto di alcuna galleria.

Proprio questa esperienza – “piratesca” nonostante il contesto istituzionale – è alla base del percorso successivo.
Brice Coniglio inizia a maturare l’esigenza di ridefinire il proprio ruolo d’artista: non più semplice creatore di opere ma iniziatore di processi collettivi.

Nel 2010 fonda, insieme ad altri artisti e operatori culturali, Kaninchen-haus (letteralmente “casa del coniglio”) organizzazione indipendente, animata da un’idea di ospitalità e condivisione

Nel 2011 – a latere della Biennale di Venezia – il primo Pirate Camp. Programma itinerante di residenze allestito all’interno di un campeggio destinato a offrire ospitalità a una selezione di giovani artisti internazionali in occasione dei grandi eventi d’arte. La prima edizione intitolata The Stateless Pavillion ha posto l’attenzione sul tema dell’extraterritorialità come condizione dell’artista, declinata attraverso le figure chiave del pirata e dell’accampato.

Attualmente è impegnato nei lavori di coordinamento del nuovo progetto, viadellafucina A.I.R. , nel quartiere di Porta Palazzo a Torino, la cui peculiarità si sviluppa da un lato nel tentativo di incoraggiare la collaborazione internazionale tra artisti – per cui la selezione viene aperta a coppie di artisti (uno torinese ed uno “forestiero”) che intendano collaborare su un progetto condiviso – dall’altro nell’utilizzo di un intero quartiere come “laboratorio diffuso” attraverso il coinvolgimento delle comunità che abitano una specifica area della città ricca di storia e di complessità.